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- Scritto da Lorenzo Stocco
- Categoria: Le Aizoaceae, i generi
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Autore Lorenzo Stocco
Lithops
N.E.Br.
cartina distribuzione del genere Lithops
Il termine Lithops significa : sasso o pietra, perché somigliante a sassi. Appartengono alla famiglia delle aizoaceae (ex mesembryanthemaceae) sottofamiglia ruschioideae, sono piante con alta succulenza fogliare, acauli e glabre, alcune Lithops hanno poche teste (coppie fogliari) ma altre col tempo formano cespi moltiplicando il numero di teste anno dopo anno, il fusticino molto ridotto è perlopiù sempre nascosto nel terreno al di sotto delle foglie. Le foglie sono appressate e appaiate a formare una figura cilindrica o a cono o a trottola, con una fessura centrale, sono variamente disegnate e colorate, in alcune specie però le foglie si divaricano ( lithops divergens), le due foglie, o lobi, possono essere di misura diversa tra loro, in alcune forme giovanili la fessura che divide i lobi è solo un foro centrale, nell'età adulta questa fessura può essere poco o molto profonda a seconda della specie di Lithops. La superfice dei lobi è generalmente piana o leggermente convessa o anche alcune volte fortemente convessa, essa può avere solchi, punti, linee, isole, finestre, macchie, punti translucidi verruche e colori diversi, tutte queste particolarità possono tra loro variare in dimensioni e possono essercene contemporaneamente più di una o solo una. La pianta si può definire adulta al raggiungimento della forza da fiore che avviene tra i 3 e i 4 anni di età, i fiori possono essere bianchi, gialli, gialli col centro bianco, arancio, rosa/rossastri fino a quasi rossi (in un cultivar del lithops verruculosa), è stato notato anche fiore bianco con centro giallo citrino.
Durante il riposo le piante si ritirano nel terreno e vengono spesso ricoperta dalla sabbia circostante, questo fa si che diventino invisibili agli animali che potrebbero cibarsene, i vecchi esemplari sviluppano radici che vanno molto in profondità, bisogna tener conto di questo fatto per dare loro vasi adatti.
Quando si descrivono le caratteristiche dei Lithops non si può far a meno di parlare del loro mimetismo, esso è inteso sia nella forma che nei loro colori e disegni. I Lithops, hanno affinato questa capacità mimetica nel corso della loro evoluzione, questo fa si che spesso assomiglino in modo impressionante alle rocce che stanno attorno, ho letto che l'inglese Burchell così scrisse:
Quando raccolsi da terra quella formazione che in un primo momento avevo ritenuto un ciottolo modellato in modo singolare, dovetti accorgermi che si trattava di una pianta, che, nel colore e nell'aspetto, rassomigliava straordinariamente ai sassi fra i quali cresceva.
Questo fa capire quanto i Lithops abbiano affinato le loro capacità mimetiche, troveremo quindi lithops grigi in habitat con rocce del colore simili e cosi via per gli altri colori. In coltivazione la colorazione originale viene conservata e non mutano a seconda delle rocce che abbiamo nel vaso, questo perché non sono camaleonti ma piante che hanno assunto forma e colori nei millenni di evoluzione, non è quindi sufficiente neanche qualche centinaio di anni in coltivazione perché questo cambi, il cambiamento è poi dovuto per ragioni di sopravvivenza, venendo a mancare la selezione naturale in una coltivazione, mai avremo un cambiamento secondo le rocce del vaso. E' comunque da tener conto del fatto che essi hanno una grande variabilità durante la germinazione delle nuove piante da seme, questo in natura gli serve appunto per la selezione, verranno cioè salvate dagli animali predatori solo quelle piante maggiormente adattate come colore e forma all'ambiente circostante, questo fattore viene a mancare in coltivazione, quindi per questo esistono ed esisteranno sempre maggiormente molte cultivar da selezioni umane fatte traendo vantaggio da questa loro variabilità, ma che nulla hanno a che fare con la vera evoluzione naturale.
I fiori dei Lithops, sono solitari e con picciuoli molto brevi, sembrano margherite e per quanto riguarda la loro colorazione ho già accennato sopra, è da aggiungere che essi durano circa una settimana si aprono al pomeriggio e si chiudono alla sera, ogni giorno questo movimento di apertura e chiusura obbliga al fiore una leggera crescita, cosicché l'ultimo giorno il fiore avrà un diametro molto più grande del primo giorno di apertura.
La fioritura dei Lithops avviene per la maggior parte tra settembre e novembre, alcune specie tuttavia fioriscono già da Giugno e altre invece tardano a Dicembre o Gennaio, dopo la fioritura entrano in una fase delicata dove bisognerà rispettare un periodo di completa siccità. Intanto maturano anche i semi , le Lithops hanno bisogno di due fiori di due cloni diversi per riuscire ad avere dei semi, praticamente sono autosterili.
I semi sono contenuti in un frutto secco chiamato capsula a 5-7 logge e sono molto numerosi, possono essere quasi polverosi o grossi ( almeno rispetto ai polverosi). Le dimensioni, l'aspetto della superficie e la forma dei semi sono fattori importanti di cui gli esperti tengono seriamente conto per la determinazione tassonomica delle specie. Ma per chi è un semplice amatore questi fattori sono di difficile determinazione anche per l'esigenza del dotarsi di apparecchiature adatte e costose. Le capsule contenenti i semi sono vere opere d'arte della natura, al loro interno i semi compiono una post-maturazione della durata di circa 6 mesi, le capsule a maturazione sono lignificate e si aprono prontamente se bagnate dalla pioggia lasciando cadere i semi, questo processo favorisce la disseminazione del seme proprio quando il suolo è ben bagnato durante la stagione delle piogge, favorendo in questo modo la pronta germinazione e la possibilità della crescita delle esili piantine, i semi non nascono sempre tutti assieme ma alcuni rimangono in attesa e nascono durante le piogge successive o anche molto più avanti, questo serve alla specie per garantirsi la progenie, pensate se tutti nascessero subito e poi avvenisse un periodo lungo di siccità, prima che le piantine si siano fortificate, questo porterebbe alla morte di tutta la progenie , invece se accadesse e altri semi siano ancora disponibili per le prossime piogge, ecco che il rischio di estinzione si riduce notevolmente avendo a disposizione altri semi, per questo fattore si è notato che molto spesso il seme del genere Lithops è più fertile se vecchio anche di un paio d'anni, anzi sembra che l'epoca migliore per la semina sia al quarto anno dopo la raccolta, dopo si è notato una graduale discesa della germinazione, all'ottavo anno si ha il minimo.
- ALCUNE CARATTERISTICHE DI RESISTENZA A VARI FATTORI
FREDDO ASCIUTTO: I lithops hanno ottima resistenza, anche diversi gradi sotto lo zero.
FREDDO BAGNATO: buona, sicuramente fino a meno uno.
CALDO ASCIUTTO: buona.
CALDO UMIDO: scarsa, c'è bisogno di metterli in questo caso in un luogo fresco e ventilato , o per lo meno evitiamogli il sole del pomeriggio, oppure anche, non sarebbe male usare un ventilatore.
- ALCUNE BUONE REGOLE
Usare sempre per quanto possibile materiali inerti (es.: sabbia silicea), prevenire la cocciniglia radicale (io usavo palline di naftalina nel terreno, ora non più per vari motivi soprattutto ambientali), usare poco terriccio e molta sabbia da granulometria 0 a 3 mm e altra un po più grossa, ombreggiare leggermente e ventilare per quanto possibile nel periodo estivo, il massimo sole nel periodo invernale. Annaffiare, circa (ma questo dipende da vari fattori, quindi non prendetela come regola ferrea potrebbe servire di più ma soprattutto forse molto di meno) da aprile a settembre, escluso luglio agosto, se questi mesi risultano caldi e afosi con temperature notturne oltre i 20 gradi, si annaffia ( solo al bisogno) completamente, potrebbe aiutarvi farlo per immersione, io preferisco dall'alto anche perché ho molte piante e sarei scomodo fare per immersione, dopotutto in natura se la prendono dall'alto e se avete il composto giusto assorbe bene lo stesso, nei periodi afosi specialmente luglio e agosto a volte anche giugno e settembre nebulizzare frequentemente anche in pieno giorno (non ho mai visto piante rovinate da scottature del sole dovute alle goccioline d' acqua nebulizzata che fanno da lente, ma ho visto molte piante cotte-lessate al sole per non aver ricevuto la quotidiana nebulizzata. Io consiglio nel mese di agosto (dipende dalle annate) di limitarci solo a nebulizzare, ho notato che questo mese è il peggiore per i Lithops, potremmo però tranquillamente rifarci in settembre, mese in cui la maggior parte di esse comincia a prepararsi per la fioritura, dopo di che sospenderemo tutto fino alla prossima stagione, circa aprile o maggio quando le vecchie foglie avranno lasciato quasi del tutto il posto alle giovani.
La semina
- IL TRAPIANTO
Innanzitutto le Lithops adulte crescono meglio in vasi alti almeno tra i 7 e 10 cm. Esse perdono facilmente le radici più sottili , molti consigliano di toglierle anche a strappo prima di rinvasare ( io in questo non trovo nessuna seria motivazione per farlo , ma a volte avviene automaticamente togliendo il vecchio terreno). Non ci sono molte raccomandazioni da fare , forse , per chi è alle prime armi è consigliabile aspettare almeno una settimana prima d' annaffiare ma non è poi così importante, è invece buona regola tenere le trapiantate nebulizzate. Ho visto piante marcire sia annaffiando subito che aspettando in ugual misura, anzi a volte il radicamento più veloce stimolato dall'annaffiatura immediata ed abbondante favorisce la pianta che si difende meglio contro attacchi fungini, d' altro canto penso che essendo loro stesse piene d' acqua le spore fungine riescono a fare danni anche lasciandole asciutte, ricordiamoci comunque che è difficile che una lithops muoia per il trapianto , se succede è più probabile che la pianta abbia già avuto in sé qualche danno non visibile. Non ci sono periodi particolari per il trapianto io comunque evito agosto, secondo il periodo in cui viene effettuato il trapianto tratteremmo le piante ( es. : a giugno si può bagnare, mentre a dicembre con le piante in riposo è meglio evitare ). Per la concimazione un buon prodotto liquido per piante grasse dato alla metà della dose consigliata in etichetta per due o tre volte l'anno può bastare. Se volete potete cimentarvi con l'innesto su Delosperma o Trichodiadema, questa operazione non si può facilmente spiegare, bisognerebbe vederla. Con l' innesto la pianta non perde alcuna sua caratteristica, ma ne acquista in resistenza.
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