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- Scritto da Lorenzo Stocco
- Categoria: Le Aizoaceae
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Le adesive
Tra le mesembryanthemaceae ci sono dei generi poco conosciuti e commercializzati, sono però generi molto interessanti ed in alcune specie anche belli esteticamente e come fioritura, a testimonianza di questo, le persone che visitano la mia collezione restano sempre stupite nel vederle, queste piante fanno parte di due generi: il genere Arenifera con piante cespugliose ma più difficili da reperire, ed il genere Psammophora con piante sia cespugliose sia a rosetta.
psammophora longifolia
Il genere Arenifera fa parte della sottofamiglia delle ruschioideae ed è all’interno del gruppo ruschia e comprende quattro specie, di questo genere o pochissima esperienza, ero riuscito diversi anni fa a trovare dei semi in vendita su mesa garden, germogliarono facilmente ma la mia scarsa conoscenza di allora non mi consentì di riuscire a portarle adulte, l’unica cosa che posso dirvi è che sono a vegetazione brevidiurna e da alcune foto che ho visto dovrebbero avere una fioritura abbastanza bella, i nomi delle quattro specie sono:
- A. pillansii (L.Bolus) A.G.J. Herre
- A. pungens H.E.K. Hartman
- A spinescens (L.Bolus) H.E.K. Hartman
- A. stylosa (L.Bolus) H.E.K. Hartman
La particolarità di queste piante, come nel genere Psammophora, è che le foglie sono adesive, riescono ad attrarre la sabbia che sta attorno ed appiccicarsela addosso per proteggersi dal sole, e visto che di più di Arenifera non posso dirvi parliamo allora di Psammophora.
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psammophora nissenii ( longifolia )
Il genere Psammophora ha una facilità maggiore ad essere trovato in commercio, soprattutto per quanto riguarda i semi che germogliano, tra l’altro, anche molto bene, come genere lo preferisco ad Arenifera è molto più bello e attraente, fa parte della sottofamiglia delle ruschioideae e del gruppo dracophilus ( lo stesso dei conophytum), è composto anche questo genere da quattro specie:
- P. longifolia
- P. modesta
- P. nissenii
- P. saxicola
Il nome del genere deriva proprio dal fatto che le foglie di queste piante trasudano una sostanza appiccicosa che trattiene la sabbia. Vorrei far notare com’è consuetudine per la natura usare gli stessi metodi in generi o famiglie completamente diverse per ottenere anche risultati diversi, faccio riferimento al fatto che anche molte piante appartenenti al settore delle carnivore e che non hanno niente a che fare con le succulente, usino il sistema dell’adesività per catturare gli insetti, chissà forse un giorno nel grande processo dell’evoluzione potremmo trovarci di fronte a generi di psammophora che gradualmente sfruttano la loro adesività anche per il nutrimento, cosa al momento inimmaginabile visto che le loro radici riescono a trovare nel terreno in cui vivono tutto ciò che gli serve, è comunque vero che esistono alcune specie di pinguicula( sempre facente parte delle carnivore) che vivono nel messico e che alcuni le considerano grasse dato che hanno delle foglie con una certa succulenza, qui mi viene una battuta e la scrivo: una pianta succulenta che diventi carnivora la si potrebbe allora chiamare correttamente pianta grassa?
psammophora nissenii
psammophora nissenii in fiore
Bando alle fantasie torniamo alla serietà, possiamo dividere il genere in due gruppi con vegetazione diversa, troviamo le specie P. longifolia e P. nissenii che sono più basse e a tipo rosetta, mentre sia modesta sia saxicola sono più di tipo cespuglioso e raggiungono altezze fino ai 60 cm. il loro periodo di vegetazione e quello in cui dovremmo bagnare è l’inverno, esse, infatti, sono originarie del sud namibia verso la costa con l’atlantico, zona questa con piovosità invernale a livello sparso con un massimo annuale di precipitazioni di 100 mm. Non sono quindi piante che vanno annaffiate troppo, nella mia coltivazione l’unica che non ho ancora coltivato è la specie saxicola, per quanto riguarda la P. modesta, trovo che questa specie non sia particolarmente sensibile all’eccesso di acqua e che sia di facilissima coltivazione essa fiorisce sia nel periodo invernale che nel periodo estivo ed accetta acqua in tutti i momenti dell’anno, per coltivarla regolarmente però senza correre rischi meglio lasciarla riposare nel periodo estivo.
psammophora modesta
Queste piante preferiscono un terreno ghiaioso, in natura vive in pendii rocciosi in pieno sole, ma nei nostri vasi ristretti non esageriamo perché le scottature possono essere frequenti. Io preferisco mantenerle in un terreno siliceo, ma sembra che le piante che vivono più verso nord siano a contatto con un terreno più calcareo Altro discorso per P. longifolia e P. nissenii specie che ritengo più delicate e sensibili ad eccessi d’umidità amano particolarmente tanto l’aridità, quindi per queste non trasgrediamo per nulla il loro ciclo invernale di vegetazione e di riposo estivo, tutte le 3 specie che ho coltivato sopportano bene temperature leggermente sotto lo zero per brevi periodi notturni, specie se le giornate poi sono assolate ed il sole aumenta la temperatura all’interno della serra fredda dove le coltivo, la loro adesività è mantenuta anche in coltivazione e si accentua nel periodo caldo estivo, provate a spolverare sopra di loro ogni tanto della finissima sabbia quarzifera e vedrete che a poco a poco otterrete un bell’effetto, anche semplicemente inserendo sulla superficie del vaso un piccolo strato di sabbia fine, l’aria ed il vento la attaccherà col tempo alle foglie e per le specie a rosetta saranno proprio le foglie stesse crescendo dal basso, vicino alla sabbia, verso l’alto, a facilitare quest’operazione. Col tempo e l’invecchiare della foglia questa tende a spellarsi assieme alla crosta che ormai si sarà formata di sabbia, una volta terminato il processo essa riprenderà la formazione di liquido adesivo e la storia si potrà ripetere.
psammophora modesta in fiore
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